“I quattro progetti promossi dal ministero dell’Interno per contrastrare fenomeni come racket ed usura rappresentano uno sprone ad andare avanti per chi, come la nostra associazione, lavora da sempre per l’affermazione della legalità”.
E’ il commento di Paolo Longobardi, presidente di Unimpresa, alla notizia delle nuove iniziative varate dal Viminale con la Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane e il “Comitato Addiopizzo”.
Le convenzioni – che rientrano nell’ambito dell’Obiettivo “Contrastare il Racket e l’Usura” del Pon Sicurezza, Obiettivo “Convergenza 2007-2013”, per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia, finanziato dall’Unione Europea – riguardano in primo luogo la realizzazione di due sportelli di solidarietà alle vittime del racket e dell’usura,con sedi a Napoli e Palermo, in partenariato con Fai. Il costo del progetto è di 1.797.000,00 euro complessivi per 3 anni ed é volto ad offrire ai soggetti che hanno denunciato reati di estorsione e di usura una assistenza completa rivolta alla soluzione dei tanti problemi che seguono alla denuncia. Ciò anche rafforzando il sistema di relazioni tra i soggetti attori coivolti a vario titolo nella lotta al racket e all’usura (Istituzioni, Enti territoriali, Associazioni Antiracket e Antiusura, Banche, Imprenditori, Forze dell’Ordine).
Altra iniziative è la promozione di una rete antiracket per le Regioni dell’Obiettivo Convergenza, con sedi a Napoli, Caserta, in Calabria, Puglia, Sicilia occidentale ed orientale, in partenariato con Fai. Il costo del progetto è di 3.524.000,00 euro complessivi per 3 anni ed è volto a creare una struttura che fornisca una sufficiente conoscenza dei fenomeni del racket e dell’usura, la complessità del fenomeno mafioso, la sua evoluzione, la sua diversità territoriale e rafforzi le associazioni antiracket ed antiusura, promuovendone la diffusione.
Terzo progetto è la costituzione di una rete per il “Consumo Critico antiracket”, con sedi a Palermo e provincia, e a Gela, in partenariato con il “Comitato Addiopizzo”.
Il costo del progetto è di 1.469.977,75,00 euro per 3 anni. Il punto di partenza è costituito da un piccolo circuito economico già esistente, che si oppone pubblicamente al racket delle estorsioni mafiose. Lo scopo è quello di estendere la rete di “consumo critico antiracket”, quale strumento volto ad incentivare le denunce e creare un movimento collettivo di opposizione al fenomeno del “pizzo”.
Infine, la rete di Consumo Critico “Pago chi non paga” in tutte le regioni dell’Obiettivo Convergenza (escluse Palermo e Gela). Il costo del progetto è di 2.782.000,00 euro. Si intende creare una “Rete di Consumo Critico” costituita da operatori economici e consumatori che consenta l’allargamento del fronte di “reazione” alla pressione della criminalità con il coinvolgimento diretto dei consumatori nella lotta al racket; la differenziazione fra chi paga il pizzo e chi no, creando condizioni vantaggiose di mercato per coloro che rifiutano di pagarlo; la realizzazione di una rete di imprese etiche finalizzata a contendere il mercato alle imprese mafiose.
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