«Le garanzie a sostegno delle pmi non sono solo una misura temporanea di emergenza, ma un elemento chiave per la stabilità e la crescita economica a lungo termine. Investire in queste garanzie significa investire nel futuro del nostro paese, nella sua capacità produttiva e nella resilienza del suo tessuto imprenditoriale. Il dibattito sulle garanzie a sostegno delle imprese, sollevato da Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, e supportato da Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi), tocca un punto cruciale per l’economia italiana, soprattutto per le piccole e medie imprese. L’importanza di questo tema non può essere sottovalutata, sono d’accordo e mi trovo in piena sintonia con le osservazioni di Orsini e Patuelli».
Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. «Le pmi sono il motore dell’economia italiana, costituiscono la spina dorsale del nostro tessuto produttivo. Tuttavia, spesso incontrano difficoltà significative nell’accesso al credito, soprattutto in periodi di incertezza economica come quello attuale. Le garanzie pubbliche sui prestiti, introdotte durante la pandemia, hanno rappresentato una boccata d’ossigeno per molte aziende che si sono trovate improvvisamente in difficoltà a causa delle restrizioni e delle interruzioni delle attività economiche» aggiunge Ferrara.
Secondo il Centro studi di Unimpresa, i dati della Banca d’Italia, citati dall’Abi, sono chiarissimi: a fine 2023, il 45% dei prestiti assistiti da una garanzia pubblica rilasciata durante la pandemia erano giunti a scadenza. Questo significa che quasi la metà delle imprese che avevano beneficiato di tali garanzie ha potuto mantenere la propria operatività grazie a questo sostegno cruciale. Inoltre, il tasso di deterioramento dei prestiti Covid-19 si è mantenuto attorno al 2%, mostrando una lieve tendenza all’aumento nell’ultimo trimestre. Questo dato, seppur in crescita, resta contenuto e dimostra l’efficacia delle garanzie nel mitigare i rischi di default. Le informazioni di Mediocredito Centrale, gestore del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, rafforzano ulteriormente questo quadro: le escussioni dei prestiti garantiti, sebbene aumentate a marzo 2024 rispetto a dicembre, rimangono inferiori agli andamenti osservati prima della pandemia. Questo indica che le imprese stanno gradualmente recuperando stabilità, ma che il supporto delle garanzie resta fondamentale per evitare un ritorno alle difficoltà pre-pandemiche.
«È quindi evidente che le garanzie pubbliche hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo determinante nel sostenere le pmi. Senza queste garanzie, molte aziende avrebbero probabilmente affrontato chiusure o fallimenti, con conseguenze devastanti per l’occupazione e l’economia nazionale. La posizione di Orsini, che sottolinea l’importanza di queste misure, è quindi non solo condivisibile, ma essenziale per una ripresa economica sostenibile e inclusiva. In un contesto economico ancora fragile, è imperativo che le istituzioni continuino a sostenere le pmi attraverso garanzie sui prestiti e altre forme di supporto finanziario. Il sistema bancario, rappresentato dall’Abi e guidato da Patuelli, deve continuare a collaborare con le istituzioni pubbliche per assicurare che queste misure siano accessibili e adeguatamente implementate. Apprezzo profondamente la chiarezza e la determinazione con cui sia Orsini sia Patuelli hanno affrontato questo tema. La loro visione e il loro impegno sono esempi di leadership responsabile e lungimirante, necessaria per guidare il paese verso una ripresa economica robusta. La loro azione congiunta sottolinea l’importanza della collaborazione tra il settore pubblico e quello privato per il bene comune» osserva il presidente di Unimpresa.
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