«L’aumento del costo del denaro deciso dalla Banca centrale europea sta frenando la crescita dell’Italia. La politica monetaria più restrittiva, come temevamo, sta danneggiando l’economia italiana e si spiega così la frenata del prodotto interno lordo registrata nel secondo semestre dell’anno. I motivi sono, purtroppo, facilmente individuabili: da un lato condizioni di accesso al credito nettamente peggiorate, con minore liquidità che arriva alle imprese e alle famiglie, dall’altro l’inflazione che non cala e fa rallentare i consumi».
Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. «Non si tratta di mettere nel mirino un facile bersaglio ovvero la Bce, semmai è nostro intento segnalare i problemi concreti derivanti da decisioni che crediamo siano profondamente sbagliate, incomprensibili e dannose per il nostro sistema-Paese» aggiunge Ferrara. Secondo il presidente di Unimpresa «la Bce è arrivata al 4,25% e speriamo che a settembre ci sia una pausa seguita da ribassi progressivi nel corso del 2024».
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