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La primavera araba: sfide economiche e sociali e ruolo dell’Europa

Organizzato dal CNEL in cooperazione con il Ministero degli Affari Esteri e l’Istituto Affari Internazionali si è svolto, il 13 dicembre scorso, nella sede di Viale Lubin, in Roma, un Convegno sulle situazioni attuali e sulle prospettive nei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo.
Gli obiettivi del Convegno sono stati illustrati, dal Presidente del CNEL, Antonio Marzano, nella relazione introduttiva e dal Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri, Giampiero Massolo.
L’Italia, quale porta tra l’Europa ed il Continente africano, guarda con grande attenzione ed interesse a quanto avviene nei Paesi vicini che si affacciano sul Mediterraneo ed alle conseguenze economiche e sociali dovute alla instaurazione di una democrazia reale e praticabile in Tunisia, Libia, Egitto e Algeria.
Dopo le  relazioni sul tema del Convegno svolte da studiosi e personalità provenienti dai Paesi del Maghreb si è tenuta una tavola rotonda, alla quale hanno preso parte i rappresentanti delle Istituzioni e delle forze sociali e imprenditoriali italiane, europee e nordafricane.
Il nuovo corso iniziato in Tunisia il 14 gennaio 2011 dovrà ancora superare molteplici sfide, ma il popolo tunisino ha già dato prova di grande maturità politica e sociale che fa bene sperare, dopo lo svolgimento delle elezioni del 23 ottobre che si sono svolte in modo democratico, mentre la vita economica e sociale continua a svolgersi normalmente, come avviene nelle democrazie mature, tanto che tutto il mondo arabo guarda con interesse alla transizione del dopo Ben Alì.
L’Assemblea costituente eletta, formata da 217 rappresentanti, ha il compito di preparare la nuova Costituzione e successivamente indire nuove elezioni.
In questi ultimi mesi, nonostante i tanti problemi, in Italia si seguono gli avvenimenti del Nord Africa anche attraverso incontri e accordi con le Autorità dei Paesi interessati, a cominciare da quelle tunisine, per consolidare e sviluppare i rapporti di amicizia con reciproci vantaggi e preparare un migliore futuro per le giovani generazioni.
Anche la Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo (LIDU), ha organizzato un convegno su analogo tema, in collaborazione con l’Istituto Italo – tunisino per lo Sviluppo Economico e delle Imprese, nel corso del quale e stato conferito alla città di Lampedusa il prestigioso “Premio Paolo Ungari 2011” per l’accoglienza umana e fraterna riservata ai profughi sbarcati sull’isola. Il premio è stato consegnato dal Presidente della LIDU,On. Alfredo Arpaia, al Sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, il quale ha descritto la partecipazione di tutti i cittadini dell’Isola nell’accoglienza dei profughi, anche se nei momenti di maggiore afflusso degli sbarchi non sono mancati scoraggiamenti e tensioni.
Solo nel 2011 sono stati salvati oltre 50.000 vite umane, tra le quali donne e bambini.
Purtroppo oltre 2000 persone hanno perso la vita in mare anche perché in questa immane tragedia c’è stata scarsa collaborazione da parte di altri Paesi europei.
Gli abitanti di Lampedusa da sempre hanno accolto quanti, in pace, hanno chiesto asilo e continueranno a farlo, anche in virtù del tradizionale spirito di ospitalità proprio dei popoli mediterranei.

Bruno Latella, presidente onorario di Unimpresa

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