Negli ultimi dodici mesi, tra settembre 2012 e settembre 2011, il debito pubblico italiano è cresciuto di 103,4 miliardi di euro, pari a una media di 8,6 miliardi al mese. Un ritmo che lo ha portato a superare la quota di 1.995 miliardi. Tale media è più alta del 117,3% rispetto al periodo settembre 2011-settembre 2010 (3,9 miliardi al mese) e più alta del 91,1% rispetto al periodo settembre 2010-settembre 2009 (4,5 miliardi al mese). Questi i dati più rilevanti che emergono dal rapporto flash del Centro studi Unimpresa “Il debito pubblico italiano negli ultimi 3 anni”.
Negli ultimi tre anni (da settembre 2009 a settembre 2012) il “buco” nei conti della pubblica amministrazione è cresciuto di 205 miliardi di euro; oltre la metà dello stock del periodo 2009-2012 è stato accumulato negli ultimi 12 mesi, arco di tempo nel quale il debito è salito di 103,4 miliardi. Tra settembre 2009 (1.789,9 miliardi) e settembre 2010 la fetta di debito in più è stata pari a 54,1 miliardi, mentre nei 12 mesi successivi è stata di 47,6 miliardi, cifra che portò l’ammontare a 1.844 miliardi.
“Questi dati – dice il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi – confermano che la politica del rigore attuata nell’ultimo anno dal Governo guidato dal professor Mario Monti si rivela insufficiente non solo per la salute dei conti statali. Le scelte del Governo stanno massacrando le ormai poche speranze di ripresa dell’economia”. Secondo Longobardi, “per salvare le micro, piccole e medie imprese deve essere abbattuta la pressione fiscale. In questo senso è certamente un primo passo positivo e apprezzabile, ancorché non sufficiente, l’azzeramento dell’Irap per le micro aziende deciso con l’emendamento alla legge di stabilità”.
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a cura di Ago Press
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