“L’abbattimento del debito pubblico, arrivato a quota 2.020 miliardi di euro, è ormai indifferibile. Il buco nelle finanze statali equivale a una zavorra per l’economia e la riduzione è indispensabile per sperare di rilanciare il Paese”. Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, commenta i dati della Banca d’Italia sui conti pubblici. Secondo Longobardi “l’auspicabile taglio della pressione fiscale, che abbiamo già indicato come priorità per il nuovo Governo, passa proprio per una robusta diminuzione del debito”.
Non solo. “Le imprese italiane – spiega il presidente di Unimpresa – devono fare i conti con alcune peculiarità che rappresentano ostacoli insormontabili per la ripresa del ciclo economico: i ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione; le difficoltà di accesso al credito e in generale il rapporto con le banche; l’assenza di una rete infrastrutturale adeguata e non in linea con gli standard europei oltre che internazionali”. Per Longobardi “si tratta di un quadro drammatico che impone al prossimo Esecutivo il varo di una ricetta su misura per l’economia italiana”. Lavoro, investimenti, fisco, Mezzogiorno, credito, pubblica amministrazione e legalità sono i sette punti cardine attorno ai quali va innestato un serio e tempestivo piano di rilancio dell’economia italiana, contenuti nel Documento programmatico di Unimpresa che sarà presentato alla fine del mese a Roma.
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