“La prospettiva di una pace fiscale è positiva per poter riequilibrare il sistema tributario che oggi è troppo gravoso per i contribuenti italiani. Non ha molto senso la disquisizione lessicale in corso: poco importa, insomma, se si tratta di un condono o di una sanatoria. Il punto è un altro: l’economia italiana è in enorme difficoltà e a zavorrare la ripresa c’è anche il peso delle tasse non pagate, un macigno di arretrati che non di rado portano realtà imprenditoriali fino al fallimento. Serve una scossa e la pace fiscale fin qui prospettata, con tetto a 1 milione di euro, sarebbe capace di aiutare proprio le micro, piccole e medie imprese del nostro Paese”.
E’ quanto dichiara il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci, secondo il quale “in Italia la pressione fiscale complessiva, tenendo conti sia del carico tributario sia di quello contributivo, raggiunge il 64,8% del prodotto interno lordo rispetto al 40,6% del livello medio riscontrato in Europa. Anche dal punto di vista del lavoratore, il confronto è impietoso: il cuneo fiscale è pari in Italia al 49% mentre in Ue non arriva al 39%: si tratta della differenza fra il costo del lavoro a carico dell’imprenditore e la busta paga netta”.
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