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In ascolto del respiro / Il tocco del respiro

di Giovanni Licandro www.giovannilicandro.it

Respirare è normale, automatico. Forse per questo raramente si pone attenzione anche al solo atto fisiologico e al movimento di tutte le parti del corpo interessate. Se pratichi uno sport, se mediti, se sei in dolce attesa, il respiro diviene obbligatoriamente motivo di interesse, ma raramente lo è per semplice attenzione a te stesso.

Quando parlo di respiro dico che insegno a respirare. Portare l’attenzione al respiro apre all’essere in ascolto di se stessi, al sentire come stai e cosa senti attimo dopo attimo. 

Attraverso il respiro puoi ridurre stati di ansia, momenti di tensione o di forte agitazione; ti fermi, entri in contatto con il corpo, da lì ti apri al sentire e … osservi, … ascolti …

Attraverso la pratica del rebirthing puoi, rispettando il tuo tempo, sciogliere molti di quei nodi che nel quotidiano generano blocchi, spesso non osservati; imparare a lasciare andare e ad incontrarti e considerarti con amore. L’esperienza è libera dal condizionamento della mente poiché non avviene nessuna elaborazione; è il corpo a guidare. Più ti abbandoni e ti lasci andare guidato dal rebirther, più lasci spazio al sentire, a quel gentile contatto con il tuo profondo, al lasciare affiorare “bolle di memorie” non osservate.

Il rebirthing è di base una tecnica di respiro, ma anche un percorso di crescita personale, di consapevolezza e di risveglio ad un contatto profondo con te stesso. Si poggia sul respiro consapevole circolare attraverso il quale ci si ricollega a quel periodo che ha inizio nel momento di unione di due anime, il concepimento, la nascita, fino ai primi mesi di vita fuori dall’utero. Il rebirthing viene tradotto in italiano con il termine “rinascita”, giunge dall’India a noi negli anni 70’, la sua pratica, gentile e potente attira molto interesse e come spesso avviene, viene integrato e modificato con altre tecniche e professioni.

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