“Le annunciate dimissioni del premier Mario Monti hanno turbato i mercati, favorito l’ennesimo attacco speculativo ai conti pubblici italiani, ma non cambiano più di tanto l’orizzonte elettorale. La data per il voto politico del 2013 resta quella del 10 marzo, mentre è meno probabile che si vada alle urne nel mese di febbraio. Di là dal calendario esatto, la tabella di marcia era sostanzialmente nota e già fissata informalmente dalla presidenza della Repubblica. In questo senso, pensiamo che il gesto del professor Monti, qualora fossero confermate le dimissioni, possa accelerare lo scioglimento delle camere per andare al voto al più presto in modo da dare una guida stabile al Paese”. Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, sulla crisi politica e della maggioranza parlamentare.
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