“Quello degli esodati è un problema che certamente va risolto perché non si possono lasciare senza stipendio né pensioni centinaia di migliaia di lavoratori: ci sarebbero comunque ricadute per l’intero Paese, a cominciare da un impatto non irrilevante sui consumi e quindi sulla ripresa del ciclo economico. Tuttavia, è inaccettabile che ancora una volta venga percorsa la strada dell’inasprimento fiscale per risolvere un problema della collettività. Se servono risorse finanziarie, si deve aggredire la spesa pubblica nella parte, non irrilevante, di sprechi. Restiamo sorpresi, perciò, che all’interno di un Governo così qualificato e preparato non si riesca ad analizzare a fondo il bilancio statale. Adesso basta con le tasse, anche se, come in questo caso, si decide di colpire i cosiddetti ricchi”. Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, a proposito del reperimento delle risorse attraverso un contributo del 3% di chi guadagna oltre 150 mila euro.
Ufficio Stampa Unimpresa
a cura di Ago Press
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