“L’incertezza politica italiana pesa, e non poco, sulla valutazione dei mercati finanziari e anche per questo motivo il nostro Paese continua a pagare interessi troppo alti sulle emissioni di titoli di Stato, non in linea con l’andamento della finanza pubblica. Siamo perciò d’accordo con Confindustria in relazione ai 300 punti di spread in più attribuiti ai btp italiani”. Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, commenta i dati diffusi oggi da Confindustria in relazione ai tassi di interesse sulle obbligazioni del Tesoro.
“Tuttavia con la sola politica non andiamo lontano. Il Governo di Mario Monti deve trovare il coraggio di dare al Paese misure concrete per agganciare la ripresa e rimettere in moto il ciclo economico” aggiunge il presidente di Unimpresa. “La valutazione dello spread – spiega ancora Longobardi – sarà pure eccessiva, ma non dobbiamo dimenticare che l’Italia, ai guai cagionati dalla tempesta perfetta, aggiunge ingredienti esclusivi che stavolta non sono da sbandierare come gioielli del made in Italy. E parlo, ovviamente, del peso del fisco sui bilanci delle imprese oltre che delle famiglie; della burocrazia per la quale non si vedono accenni di semplificazione; della giustizia civile che rende impossibile qualsiasi pianificazione manageriale; delle infrastrutture che fanno del nostro Paese uno dei peggiori rispetto alla concorrenza estera”.
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