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Coronavirus: Unimpresa, esenzioni fiscali e stop pagamenti per salvare pmi e partite Iva

Ampliare a tutte le categorie la sospensione dei versamenti almeno fino al prossimo mese di novembre, a cominciare da quelli relativi alle dichiarazioni Irpef, Ires, Irap e Iva; sospendere gli acconti d’imposta. Inserire tra i pagamenti sospesi anche quelli derivanti da avvisi bonari, accertamenti con adesione e altri istituti deflativi del contenzioso nonché da transazioni fiscali, accordi di ristrutturazione dei debiti o piani del consumatore.

Sono le proposte avanzate da Unimpresa per aiutare partite Iva, pmi e professionisti alle prese con gli effetti dell’emergenza Covid-19. Tra le altre richieste di Unimpresa, quella di consentire la compensazione dei crediti 2019 relativi a imposte dirette e Irap anche prima della presentazione della relativa dichiarazione, riducendo la misura degli acconti relativi alle medesime imposte azzeramento degli effetti dell’Isa per l’anno d’imposta 2019 e 2020 per evidente non normale svolgimento dell’attività.

 «Non vi sono dubbi circa il fatto che la pressione fiscale sia soffocante per le piccole medie imprese e in questo contesto, in cui la liquidità è come un’oasi nel deserto, rischia di spegnere del tutto il genio e la creatività dei nostri “piccoli” imprenditori che hanno reso famoso il “marchio” made in Italy nel Mondo. È necessaria, oggi più che mai, un’azione chiara, decisa e forte che sostenga senza indugio la nostra imprenditoria e in particolare sarebbe auspicabile» commenta il consigliere nazionale di Unimpresa, Marco Salustri.

«Gli ostacoli sono evidenti e di “vecchio stampo”: trafile burocratiche che le banche si ostinano a mettere in pratica attraverso la richiesta di copiosa documentazione nonché tempi molto lunghi per deliberare la concessione al credito stesso e un fisco che pare non essere al passo con i tempi» aggiunge il consigliere di Unimpresa.

Secondo Unimpresa sarebbe importante, poi, non prorogare i termini di notifica in favore dell’erario e sospendere i termini di decadenza dalle agevolazioni tributarie. L’associazione chiede pure di sterilizzare la disciplina sulle società di comodo e in perdita sistemica per gli anni d’imposta 2019 e 2020, di esonerare il prelievo della ritenuta d’acconto ai compensi percepiti dai lavoratori autonomi fino al 31 dicembre 2020, di ampliare la platea dei contribuenti che beneficiano di un credito d’imposta per il versamento dei canoni di locazione, per il mese di marzo, non solo alle categorie catastali C1 ma a tutte le categorie, anche per destinazione, in cui i locatari svolgono la propria attività e usufruire di detto credito da subito, senza attendere la proroga dei versamenti come da ultimo decreto di aprile.

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