“Siamo a un pericoloso punto di non ritorno: il taglio del debito pubblico, che viaggia verso quota 2.000 miliardi di euro, non solo è urgente, ma è vitale per sperare di avviare la ripresa e di assistere a una enorme catastrofe per l’economia italiana”. E’ il commento del segretario generale di Unimpresa, Sergio Bataglia, sul nuovo record del debito pubblico italiano che oggi, secondo i dati della Banca d’Italia, è salito a 1.946,083 miliardi di euro, quando a gennaio si era attestato a 1934,9 miliardi e a febbraio a 1928, 2 miliardi.
“Il rigore – dice Battaglia – non basta e la strategia portata avanti fino a ora dal Governo guidato da Mario Monti è chiaramente sbagliata: lo dimostra lo stesso andamento dello spread che stamattina è tornato sopra i 430 punti base. Se il differenziale di rendimento tra i nostri titoli pubblici e quelli tedeschi fatica a scendere a livelli accettabili vuol dire che da parte degli investitori internazionali continua a essere alta la tensione in relazione alle finanze pubbliche del Paese”. Secondo Battaglia, quindi, “non bisogna più indugiare e dare il via a una rigorosa politica di sforbiciate agli sprechi e destinare il ricavato dei tagli all’abbattimento della montagna di debito pubblico che zavorra il Paese: solo così si possono creare i presupposti necessari per pianificare la necessaria riduzione della pressione fiscale”.
a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press
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