“Non condividiamo le tesi esposte dal ministro Clini a proposito dei molti benefici imputabili agli organismi geneticamente modificati. Siamo convinti che gli Ogm non servano alla nostra agricoltura di grande qualità e tradizione. In tutta Europa e, in maniera ancor più evidente, in Italia la produzione agricola è possibile con risultati straordinari in termini qualitativi e quantitativi senza ricorrere a manipolazioni genetiche”.
Emilio Ferrara, segretario generale di Unimpresa Agricoltura risponde così all’intervento dal ministro dell’Ambiente, Corrado Clini.
“Il ministro Clini – prosegue – prenda atto che sulla delicata questione dell’utilizzo degli Ogm in agricoltura non ci sono soltanto “due organizzazioni agricole” contrarie, ma c’è, invece, una convinta condivisione delle posizioni favorevoli al principio di precauzione da parte di un fronte molto ampio, del quale fa parte anche la nostra associazione, oltre ad consapevolezza diffusa ed una posizione consolidata dell’Italia in tal senso”.
Per Ferrara, “abbandonare il principio di precauzione che l’Italia ha sempre mantenuto sulle coltivazioni geneticamente modificate, senza che ci sia una reale e nuova motivazione, rappresenterebbe un colpo durissimo alle produzioni di qualità e tipiche dei territori agricoli italiani”.
“Chiediamo al Governo e al Presidente Monti – conclude il segretario generale di Unimpresa Agricoltura – di mantenere salde le posizioni dell’Italia ed al Parlamento tutto di vigilare affinché le posizioni più volte espresse, in questa legislatura come nelle precedenti, continuino ad essere rispettate”.
a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press
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