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Riflessioni: incapacità e burocrazia al tempo del Covid

di Giacomo Spada

Corrono tante voci tra fake news comuni e della politica, sia frutto di ignoranza, sia pure volutamente false per contrasti di palazzo; ma al di a di ciò e della perdurante “sovranità” della burocrazia, lenta e farraginosa, che da alcuni decenni è uno dei nostri mali maggiori (es. migliaia di richieste per la cassa integrazione inevase dalle regioni), resta il fatto indiscutibile che l’attuale governo è composto da persone magari eleganti e di buon comportamento, come Conti, ma assolutamente prive di senso pratico e incapaci di governare un paese pur nella normalità, figuriamoci poi in un momento di crisi totale come quello che stiamo vivendo.

Prova ne sono i vari decreti, raffazzonati e contraddittori, così come la conseguente legge di conversione, che hanno considerato fatti di estrema semplicità in modo assolutamente incoerente.

Esempio pratico comune  a molte tipologie di esercenti è la sospensione di vari pagamenti per i mesi di marzo ed aprile (art. 61 della legge di conversione) non considerando (e qui è l’assenza di senso pratico) che se non si è potuto lavorare per vari mesi pur dovendo pagare, oltre quant’altro, i canoni di locazione degli immobili che certo non possono essere sospesi tra privato e privato (es. gestore di ristorante e proprietario dell’immobile), come si fa a pagare dopo quanto dovuto se non si è guadagnato nulla e che, pur riprendendo l’attività, in molti casi sarà limitata a non più del 30% della produzione.

Una visione pratica e realistica avrebbe dovuto prevedere una sospensione dei pagamenti per un periodo più lungo considerando sia la fase di inattività totale, la fase di lenta ripresa e la fase di normale operatività e, quindi, postergare i pagamenti dovuti di almeno otto mesi dalla riapertura e, anche in questo caso, dilazionandoli.

Se si fa mente locale, quanto sopra vale per un numero infinito di attività (bar, ristoranti, turismo, parrucchieri e barbieri, negozi di tutti i generi, attività professionali private, edilizia, nautica, palestre ecc.).

Certo la soluzione migliore e auspicabile sarebbe quella di erogazioni a fondo perduto e di immettere liquidità nel paese senza sottostare ad imposizioni di Olanda e Germania, cosa che non sarebbe avvenuta di certo con i governanti del trentennio postbellico; ma quelli erano signori della politica e di governo e non certo parolai.

Da avvocato, considerato che ho ricevuto comunicazioni da Tribunali e Corti con rinvii delle udienze da novembre in poi e non so a quando verranno fissati i nuovi giudizi, mi sorge spontanea una considerazione nell’ottica di tutti i pagamenti postergati, pur se irrazionalmente concepiti, e riportandomi ai dettami della Suprema Corte di Cassazione che nel nostro ordinamento costituiscono fondati precedenti giurisprudenziali, di chiedere al Giudice nella prossima udienza utile, in ossequio a quanto disposto dalla Sentenza n. 44878 del 6 agosto 2019 della Corte di Cassazione che ha confermato la sentenza della Corte di Appello definendo il giudizio contro la Lega per il pagamento dei 49  milioni, sottratti e occultati, di disporre il pagamento di quanto dovuto dal mio cliente in 80 anni con pagamento dilazionato trimestralmente notando che quanto operato dalla Lega è un reato mentre non lo è affatto la richiesta di un semplice cittadino che per varie ragioni si trova in difficoltà.

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