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Pesca: Unimpresa, a rischio 1.000 aziende e 2.000 lavoratori

“Una inaccettabile situazione che vieta, a circa un migliaio di imbarcazioni con duemila lavoratori, la pesca delle vongole entro le 0,3 e le 0,11 miglia marine dalla battigia a eccezione di 38 imbarcazioni dei Consorzi di Venezia e Monfalcone autorizzati per tre annualità e cioè fino al 2019”. E’ quanto dichiara, protestando, il presidente della Federazione Unimpresa Pesca e Blue Economy, Orazio Saracino, mettendo in guardia circa “gli effetti del decreto del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 26 settembre 2017” che “il governo deve ritirare al fine di eliminare questa pericolosa situazione”.

“Questo provvedimento, così concepito – spiega Saracino – vieta alla stragrande maggioranza delle imbarcazioni italiane e principalmente a quelle della Campania (Napoli), Lazio (Gaeta e Roma), Puglia (Molfetta, Barletta e Manfredonia), Molise (Termoli), Abruzzo (Ortona e Pescara), Marche (San Benedetto del Tronto, Civitanova Marche, Ancona e Pesaro), Emilia Romagna (Rimini) e Veneto (da Chioggia in giù) la pesca delle vongole (Chamelea gallina) nonostante le stesse siano abilitate alla pesca dei molluschi bivalvi con draga idraulica. Tale manovra governativa, che praticamente impedisce una attività ad una flotta di circa 1.000 imprese della pesca con più di 2.000 lavoratori oltre che a un indotto consistente di imprese di commercializzazione, crea una forte situazione di disparità ed una notevole penalizzazione tra le imprese escluse e quelle autorizzate”.

Secondo Saracino “la disposizione arriva in un momento nel quale si sta registrando qualche timida ma importante ripresa dei consumi valutata negli ultimi mesi intorno al 5-7%”.

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