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Per risanare il sistema idrico nazionale authority pronta a interventi per 65 miliardi nei prossimi 30 anni

Garantire il diritto all’acqua, lottare contro gli sprechi e l’inquinamento, sviluppare le infrastrutture attraverso una regolazione innovativa, attenta alla qualità del servizio e alla tutela sociale. Sono questi i principali orientamenti dell’azione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas nel nuovo settore dei servizi idrici dopo l’attribuzione delle funzioni di regolazione e di controllo con il decreto legge 201/11 ‘Salva Italia’. Un settore, quello dell’acqua, penalizzato da criticità evidenti: perdite di rete di oltre il 30%, le più elevate d’Europa; il 15% della popolazione privo di sistema fognario, depuratori insufficienti o addirittura inesistenti per un italiano su tre e discontinuità nell’erogazione soprattutto nel Mezzogiorno. Tutto ciò con ripercussioni su ambiente e salute, senza contare i danni per l’agricoltura e il turismo il rischio di sanzioni europee. Per affrontare e superare queste criticità, secondo i dati dei Piani di Ambito già approvati, sono indispensabili oltre 65 miliardi di euro di interventi per i prossimi 30 anni.

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