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Mes: Lauro (Unimpresa), no di Conte con motivazioni gravi e avventate

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«Il momento clou dell’ennesima esibizione televisiva del premier, che passerà alla storia politico-istituzionale, riguarda le motivazioni addotte per il definitivo respingimento del Mes, dopo le dichiarazioni tentennanti e possibilistiche delle scorse settimane. Motivazioni, a ben vedere, che non solo costituiscono un affronto al Pd, ma sono oggettivamente gravi e avventate, alla luce anche delle difficoltà in atto, in sede europea, per l’applicazione, nonché le modalità e i tempi di erogazione, delle risorse del Recovery fund, anch’esse in parte rilevante dei prestiti».

È quanto scrive il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro, in un documento pubblicato sul sito internet dell’associazione.

Secondo Lauro «Conte e il M5S si preoccupano ora che i prestiti del Mes possano portare fuori controllo il debito pubblico? Preoccupazione che sarebbe lodevole, senonché questo governo ha portato il debito già a quota 160 del Pil e non sembra minimamente preoccuparsi, neanche nella Nadef, della ricaduta drammatica che avranno, sulle finanze pubbliche, le garanzie che lo Stato dovrà fronteggiare, in futuro, per i prestiti concessi alle imprese, con i precedenti decreti economici, prestiti non onorati da molte imprese, perché costrette a portare i libri in tribunale. Non è bastata la lezione del 2012/2013? Presto Unimpresa pubblicherà delle simulazioni statistiche, preparare dal Centro studi,  sull’entitá finanziaria di queste ricadute, che certo non saranno inferiori al 10%. E ci si renderà così conto di quale ereditá dannosa, anche in termini di debito pubblico, questo governo lascerà ai futuri governi, ai cittadini e alle imprese italiane».

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