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La Ragioneria aggira l’azzeramento dei crediti della Pa sotto i 2mila euro.

Il governo disponga «il ritiro o, almeno, la radicale correzione» della circolare con la quale la Ragioneria generale dello Stato individua un metodo per evitare l’annullamento automatico dei crediti fino a 2.000 euro previsto dalla legge di stabilità 2013 (la numero 228 del 2012) a decorrere dal primo luglio. A chiederlo è una interrogazione presentata da Daniele Capezzone, Presidente della Commissione Finanze della Camera.  Capezzone ricorda che secondo la legge 228 «i crediti di importo fino a 2.000 euro iscritti in ruoli esecutivi fino al 31 dicembre 1999, sono automaticamente annullati», ma che il ragioniere generale dello Stato ha inviato una circolare (la n.29 del 7 giugno 2013) indirizzata alle Amministrazioni centrali dello Stato e, per conoscenza, alla Corte dei conti e ad Equitalia, che fornisce «un’interpretazione della norma che appare del tutto contraria alla lettera ed allo spirito della stessa». In sostanza la circolare invita le amministrazioni, se i crediti sono ancora esigibili, ad attivarsi eventualmente inviando al debitore un atto ingiuntivo, per interrompere «i termini di prescrizione in modo da poter riprendere l’attività di riscossione coattiva» dopo il termine del 1 luglio.

 

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