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La GELOSIA può costarti cara.

di Paolo Lecce

Sempre più spesso agli Investigatori Privati arrivano telefonate di partner gelosi “coniugi, compagni di vita e/o semplici fidanzati, tutti lamentano comportamenti sospetti del partner.

È proprio in questi momenti in cui la gelosia aggredisce la debolezza che si commettono inevitabilmente e irresponsabilmente dei reati che potrebbero costare molto cari al partner incuriosito e disattento.

Spiare il cellulare altrui è un reato, perché spiare i contenuti del cellulare costituisce accesso abusivo a sistema informatico o telematico ed illecito mantenimento nel sistema informatico.

La regola generale, in materia di segretezza della corrispondenza è quella contenuta nell’articolo 15 della costituzione italiana: “La Libertà è la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono INVIOLABILI”.

Ma vediamo le conseguenze per chi infrange questa regola

L’articolo 615 ter del Codice penale al primo comma sancisce che: “chiunque abusivamente si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, è punito con la reclusione fino a tre anni”; con aggravio, qualora vengono sottratti messaggi, ho stampati senza autorizzazione.

Il riferimento la giusta causa, tale è così espressa ex articolo 616 Codice Penale: “chiunque prende cognizione del contenuto di una corrispondenza chiusa, a lui non diretta, ovvero sottrae o distrae, al fine di prenderne o di farne da altri prendere cognizione, o diffondere, una corrispondenza chiusa o aperta ma non di sua pertinenza, a lui non diretta, ovvero, in tutto in parte, la distrugge o la sopprime, punito, se il fatto non è previsto come reato da altra disposizione di legge, con la reclusione fino a un anno o con la multa da €30 a €516. Se il colpevole, senza giusta causa, rivela, in tutto in parte, il contenuto della corrispondenza, è punito, se dal fatto deriva un danno che altera o interrompe la funzionalità o l’efficacia di un percorso naturale, sempre che il fatto medesimo non costituisca un più grave reato con la reclusione fino a tre anni.

Di pari passo con questo reato spesso infranto dai partner gelosi va anche abbinato il reato di stalking. Spesso il partner geloso dopo aver evidenziato il messaggio scrive lui personalmente con il proprio cellulare alla persona scoperta e questo comportamento a volte si reitera più e più volte, nei confronti della persona che potrebbe avere intrapreso una qualche relazione col proprio partner.

È proprio in questo caso che si configura un ulteriore reato penale: il reato di stalking.

Una sentenza della terza sezione penale della corte di Cassazione del 21 novembre 2019 esattamente la numero 47283 ha stabilito che i messaggi minatori ed intimidatori inviati alla vittima tramite WhatsApp Messenger o altri social sono prove documentali che possono essere liberamente utilizzate dal giudice, meglio se acquisite con valore legale tramite copia autentica o certificazione della chat di messaggistica utilizzata.

I reati di questo tipo maggiormente perpetuati ad oggi vengono inviati attraverso messaggistica di WhatsApp, Messenger, Hangouts, Skype o Telegram.

Solo in questo caso possono intervenire gli Investigatori Privati specializzati in Cybersecurity e Cybercrime che potranno certificare chat o sms con valore legale.

La certificazione viene comunque supportata dai messaggi che vengono comunque conservati nella memoria di un telefono cellulare che il più delle volte viene sottoposto a sequestro ed hanno natura di documenti utili ai sensi dell’articolo 234 codice di procedura penale.

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