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L. stabilità. Longobardi, manovra pasticciata con poche risorse per crescita

“Arriva, salvo sorprese, al giro di boa la legge di stabilità: la manovra sarà approvata oggi dal Senato, anche grazie alla fiducia posta dal Governo, ma il nostro giudizio resta negativo. Ci aspettavamo una cura shock per la ripresa e per sperare di portare l’Italia fuori dalla crescita. Invece nemmeno il maxiemendamento sembra contenere misure per la crescita”. Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, a poche ore dall’approvazione al Senato della legge di stabilità. Secondo il presidente di Unimpresa “ai cittadini, manche agli imprenditori, va ridata fiducia. Serve speranza e voglia di credere nel futuro. Il mio mestiere è cambiato: non faccio più il presidente di un’associazione di micro, piccole e medie imprese, ma lo psicologo. Nel mio ufficio c’è un via-vai di imprenditori, di amici disperati. Gente che è costretta a chiudere attività che hanno magari una storia di decenni. Come risolvere questi drammi? La ricetta, lo diciamo da mesi, passa per fisco e credito: meno tasse e più finanziamenti. Tuttavia, il peso delle tasse non sembra calare e la manovra presentata dal Governo è insoddisfacente. L’Iva è salita al 22 per cento e per le casse dello Stato gli effetti sono stati controproducenti nel senso che il gettito è calato invece che aumentare, come sperava il Governo”.
Per Longobardi “di troppe tasse si muore e e si muore, parliamo di imprese ovviamente, anche perché manca la liquidità: le banche hanno drammaticamente chiuso i rubinetti. Lo stesso presidente dell’Abi, il dottor Antonio Patuelli, ha dichiarato pochi giorni fa che il peso delle sofferenze, cioè le rate non pagate di aziende e cittadini, costringeranno gli istituti a selezionare ancora di più il credito. Anche per questo aspetto sarebbe stata opportuna una risposta da parte del Governo: la legge di stabilità prevede il rafforzamento dei fondi di garanzia. Possiamo solo sperare che cambi qualcosa, ma non siamo troppo fiduciosi” conclude Longobardi.

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