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Il premier italiano prova a incalzare l’Europa sul lavoro

«Quasi 15 milioni di giovani europei sotto i 30 anni non sono impegnati nè nel lavoro, che nell’istruzione o nella formazione. È l’equivalente di un paese europeo di medie dimensio. Nella sola italia ammontano a 2,2 milioni, quasi un giovane su quattro». Lo sottolinea il presidente del Consiglio Enrico Letta in un commento apparso oggi sul ‘Financial Times’, in cui spiega che «la disoccupazione in una fase iniziale della carriera lascia un segno permanente sulle opportunità e sui guadagni futuri». Dopo aver ricordato il recente vertice di Roma, Letta sottolinea le misure e i risultati raggiunti dall’Italia ma ammette che «per quanto riguarda il mercato del lavoro, resta molto da fare». «Questa settimana il mio governo – afferma il premier – adotterà nuove scelte importanti per tagliare il costo del lavoro per i nuovi assunti, riorganizzare i servizi di pubblico impiego, semplificare l’apprendistato e aumentare la flessibilità in entrata». Ma, aggiunge, «serve anche una dimensione europea che si concentri sugli strumenti per aiutare i giovani a trovare un lavoro o per avviare una formazione». «L’Europa deve agire come moltiplicatore e sostenitore delle riforme nazionali, perché – conclude Letta – a rischio non c’è solo il futuro di una generazione ma le prospettive della stessa Europa».

 

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