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    Categories: Turismo

Il Governo “valuta” di prorogare lo stato di emergenza fino al 31 luglio 2021. L’emergenza non finisce mai

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte (fonte: governo.it)

di Pasqualina Costantino

Il Governo “valuta” di prorogare lo stato di emergenza fino al 31 luglio 2021. Una valutazione che ha il sapore di una decisione già presa, forse poco meditata come tante in questi mesi, ma già si intuisce dove si sta dirigendo la (non) amministrazione del Bel Paese. Un’emergenza che non finisce mai, necessaria perché l’evidenza scientifica è innegabile e anche paesi ben più virtuosi del nostro si ritrovano in afflizione. Eppure, decreto dopo decreto, con il suono magico delle lettere “DPCM”, tanto attese quanto temute, si assicura una proroga anche alla vita di un governo che, altrimenti, possiamo ipotizzare non sarebbe durato più dei precedenti. Obiettivo 2022, fine legislatura? A pensar male si da peccato, si dice, eppure…

Tentativi maldestri da tragicomeddia spicciola, con punte di riso amaro, reso ancora più amaro dalla considerazione che trattasi della nostra classe dirigente. Esperimenti e null’altro. Cosi facendo non si dà la possibilità alla nostra economia di ripartire.

Ovviamente, il settore più colpito è quello del turismo che, dopo essersi goduto (quasi arraffato) ciò che l’estate e la politica ci hanno regalato in termini di libertà, è tornato a peso morto nella indolenza più totale e con questo andamento mai ripartirà. Tutti i dipendenti della categoria quale speranza hanno? Restare con queste previsioni 2 anni a casa, sperando nel miraggio di un sussidio? Ormai siamo semplici spettatori, aspettando una piccola rivoluzione. Resta però da chiedersi: se anche arrivasse il nostro Robespierre che faccia avrebbe? La risposta fa paura per la propria incertezza.

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