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Horsegate. Ferrara, l’ennesimo scandalo a danno del made in Italy

“Grandissimo è il danno arrecato al made in Italy dalla frode “Horsegate” della carne di cavallo, in quanto coinvolge piatti che richiamano esplicitamente l’Italia come le lasagne, i tortellini e il sugo alla bolognese, anche se non esiste alcun legame con i nostri prodotti e produttori”. Così il responsabile nazionale di Unimpresa Agricoltura, Emilio Ferrara. “Anche questo scandalo pone in evidenza quanto sia necessario estendere l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza dei prodotti alimentari, sulla scorta delle nuove misure per la sicurezza dei prodotti non alimentari adottate dalla Commissione Europea che introducono l’obbligo dell’indicazione di origine sia per i paesi Ue che per quelli terzi – aggiunge Ferrara – Sono tristemente noti i dati che ci dicono che il maggior numero dei reati di “agropirateria” viene riscontrato nei settori delle carni e degli allevamenti, della ristorazione, del latte e derivati. Si va dalle materie prime di provenienza estera e spacciate per italiane, alle truffe sulle etichettature, dalle sofisticazioni ai cibi adulterati, fino all’impiego di prodotti scaduti o, peggio, contaminati”. Per limitare tutto questo, sottolinea il responsabile di Unimpresa Agricoltura, occorrerebbe una accelerazione sull’approvazione da parte dell’Unione Europea di norme. “Invece si procede con grande lentezza – conclude Ferrara – con il Regolamento Ue numero 1169/2011 che, approvato nel novembre 2011, entrerà in vigore solo il 13 dicembre 2014, con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle carni suine, ovine, caprine e dei volatili. Per le carni come quella di coniglio e per il latte e formaggi, invece, è ancora tutto fermo al palo”.

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a cura di Ago Press
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