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Genitori e Figli. Il rischio droghe nell’era Covid-19

di Paolo Lecce

Tutti noi sentiamo sulla nostra pelle quanto la situazione attuale, quindi la pandemia, sia deleteria per il nostro equilibrio psichico, indipendentemente dall’età.

Quello che però sfugge a molte persone è l’occhio attento verso alcune categorie più deboli psicologicamente, non ancora avvezze allo stress quotidiano, sto parlando dei giovani.

La paura per sé stessi, per il futuro, per i propri cari, la mancanza di contatto umano, ha portato instabilità emotiva nei più giovani e un bisogno di scappare, evadere dalla realtà.

Proprio questa categoria, per affrontare il disagio del Covid-19, ha iniziato una lenta discesa verso il mondo delle droghe, sempre più in aumento.

Sono 33, infatti, le nuove sostanze psicoattive identificate sul mercato attuale che non vanno tuttavia a sostituire quelle già presenti ma ne creano un’evoluzione.

In un mondo costretto in casa anche le modalità di spaccio cambiano, affidando al web un mercato non più possibile nelle strade.

Il bisogno di aiuto è un urlo disperato che non viene accolto dalle istituzioni, ma raccolto e ripetuto dagli operatori sanitari spaventati per una gioventù sempre più provata.

Entriamo nel vivo, ora.

Negli ultimi anni il contatto con le droghe ha visto un notevole abbassamento dell’età di accesso, ovvero più o meno 10 anni e tramite la cannabis ma anche le sostanze sintetiche hanno riscontrato lo stesso abbassamento di età.

Il lavoro del genitore è diventato sempre più difficile e proprio per questo, alla loro figura, si affiancano quelle dei militari che controllano le zone e dell’investigatore privato in caso di dubbi su spaccio o situazioni veramente rischiose.

L’investigatore privato, infatti, scopre per conto del genitore il quadro completo delle attività e delle frequentazioni dei propri figli, fornendo anche prove fotografiche e video che ritraggono gli stessi in situazioni negative e ben poco legali.

Un primo intervento tramite una figura di investigazione può essere la chiave per salvare i propri figli da un mostro più grande di loro.

Proprio per aiutare, dai nostri investigatori ci viene fornita una lista di comportamenti e oggetti che posso aiutare il genitore a capire se il o i propri figli sono entrati nel tunnel delle droghe.

 Bene, qua di seguito vi lasceremo una lista di comportamenti e oggetti di cui tener conto in caso di sospetti:

  • Incuria di sé.
  • Insoddisfazione e malriuscita scolastica e sportiva.
  • Cambi di umore repentini.
  • Problemi nel ritmo sonno-veglia.
  • Ritrovamento di sostanze che non conoscete e che potrebbero rientrare in quelle sostanze considerate illecite.
  • Ritrovamento di pipe, bilancini, coltellini, piccoli sacchetti di plastica a mono chiusura e alcune volte cerchi di buste della spesa di un diametro di 5-8cm.

Speriamo di esservi stati utili con questo articolo di massima importanza e di rendere il vostro impegno genitoriale un po’ più sopportabile.

Genitori, ricordate, non siete soli e non lo sono nemmeno i vostri figli.

Affidatevi in caso di sospetti ad una Agenzia Investigativa autorizzata e preferite quelle che collaborano attivamente con dei Psicologi Forensi,  www.obsrl.it 

Di grande utilità sono i Cani Molecolari che possono farvi scoprire se in casa vostra vi è della droga nascosta. 

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