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Fisco. Paolo Longobardi, bene Siciliotti su riduzione pressione

“Il peso dei tributi nel nostro Paese è insostenibile e per le imprese, oltre che per i lavoratori, è diventato praticamente impossibile resistere specie in questa fase di tremenda recessione. Lo denunciamo da tempo e in questo senso quindi siamo decisamente d’accordo con il presidente dei dottori commercialisti, Claudio Siciliotti, quanto parla di pressione fiscale irresponsabile”. Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, commenta le dichiarazioni rilasciate oggi da Siciliotti nel corso dell’assemblea annuale del Consiglio nazionade dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.
Secondo Longobardi “la questione fiscale è la vera emergenza italiana e passa soprattutto attraverso una riduzione del carico tributario la speranza di imboccare la ripresa. Per uscire dal tunnel abbiamo chiesto nei giorni scorsi una moratoria sulle cartelle esattoriali, con il congelamento dei debiti e il blocco immediato degli interessi sulle somme iscritte a ruolo e non ancora pagate”.
La proposta di Unimpresa è ampia e ha l’obiettivo di “consentire alle aziende di tirare il fiato e di provare a resistere sotto gli scossoni della bufera internazionale”.  “L’Esecutivo guidato dal professor Mario Monti dove mettere in condizione l’economia italiana di agganciare la ripresa; e se non c’è la possibilità di mettere in campo strumenti concreti per la crescita, che pure continuiamo ad auspicare, allora un primo passo per tendere la mano alle imprese, specie quelle più piccole che rappresentano l’ossatura del Paese, potrebbe arrivare da una sorta di moratoria sul fisco col blocco delle cartelle per un determinato periodo e lo stop agli interessi di mora” osserva il numero uno di Unimpresa.
Nel dettaglio, si tratterebbe di: “a) individuare una sorta di periodo di grazia nel quale l’amministrazione finanziaria congela le cartelle e b) stabilire una data, magari tornando indietro sul calendario, a partire dalla quale le società di riscossione delle imposte, Equitalia su tutti, dovrebbe bloccare il calcolo e quindi la maturazione di interessi e more di vario tipo, lasciando nelle cartelle le sole somme iscritte a ruolo dagli enti impositori” precisa Longobardi. Che invita il premier a “prendere in seria considerazione la proposta di Unimpresa, che tasta con mano ogni giorno i problemi delle imprese con gli adempimenti tributari: l’ultima nostra rilevazione ha portato alla luce che oltre il 75% delle imprese non rispetta la scadenza del 16 del mese per i versamenti di imposte e contributi previdenziali con il modello F24. Ogni mese si oltrepassa il termine stabilito con legge e si spera di sanare il debito rapidamente con i ravvedimenti operosi, ma assai frequentemente non ci si riesce: ed è quello il momento in cui scattano le tagliole degli interessi e delle more, che poi stanno portando al fallimento migliaia di attività imprenditoriali”.

a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press

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