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Crisi. Longobardi a Monti, noi non vediamo cambiamento

«Quel cambiamento di cui parla il presidente del Consiglio Monti noi, pur sforzandoci, proprio non riusciamo a vederlo. Sarò pur vero che l’Europa sta apprezzando gli sforzi del nostro Paese e che, probabilmente, le critiche che sono piovute addosso all’Italia prima del cambio della guardia al Governo oggi sono calate. Ma una cosa è il rigore nei conti pubblici, altra storia la ripresa, la fiducia delle imprese, la ripartenza del ciclo economico, cioè tre fattori che potrebbero determinare un vero cambiamento». E’ il commento del presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, alle dichiarazioni del premier italiano, Mario Monti, secondo cui  «il resto d’Europa ci sta guardando per come la popolazione italiana regge questa prova, pur dura e amara e pur con critiche e proteste dando prova di appartenenza ad una Paese che sta cambiando, e per il meglio».
«Per modificare il quadro economico italiano, per guardare con speranza al futuro, per sperare di uscire dalla recessione l’atteggiamento dell’Esecutivo dovrebbe essere assai diverso da quello sperimentato finora: a chi fa impresa servono misure per lo sviluppo, per modernizzare le aziende, per avere una giustizia civile più veloce, infrastrutture moderne, burocrazia più snella e, soprattutto, un fisco più equo» dice Longobardi. Secondo il presidente di Unimpresa «giustizia civile, infrastrutture, burocrazia e fisco sono i quattro pilastri sui quali far poggiare il futuro dell’economia e dell’intero Paese».

Ufficio Stampa Unimpresa
a cura di Ago Press
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