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Bonus 200 euro è baraonda!

bonus 200 euro

di Giovanni Assi consigliere nazionale Unimpresa Lavoro e Welfare

A distanza di poche settimane dalla scadenza per l’erogazione del bonus 200 euro previsto dal Decreto Legge 50/2022 è ancora tutto in alto mare e la tensione continua a salire tra chi da una parte ne avrebbe (il condizionale ormai è d’obbligo) diritto (dipendenti, pensionati, percettori di RdC, ecc.) e dall’altra, in primis i datori di lavoro, che dovrebbero erogare tale bonus, salvo conguagliarlo con i contributi.

In questa occasione sta emergendo tutta l’improvvisazione che spesso ha caratterizzato la macchina pubblica, sempre più focalizzata sugli annunci con fini chiaramente elettorali  per poi preoccuparsi solo dopo di capire come effettivamente quegli annunci possano trasformarsi in provvedimenti concreti.

Sul bonus 200 euro si sta assistendo a tutto e forse anche di più,  totale improvvisazione, cominciando dall’ennesimo fardello burocratico che sta ricadendo in queste ore sulle spalle delle nostre aziende che saranno chiamate (gratuitamente ed anzi sostenendo costi impiegando risorse umane) a fungere da funzionari statali consegnando autocertificazioni che dovranno avere cura di illustrare ai propri dipendenti e di raccoglierle nuovamente compilate verificandone la spettanza del beneficio, immaginate cosa accadrà in quelle aziende meno strutturate e di piccole dimensioni dove non vi è un ufficio del personale dedicato e dove il datore di lavoro, spesso in prima linea nel lavorare, dovrà occuparsi anche di questi aspetti. Cosa accadrà ad esempio se un lavoratore non dovesse consegnare la dichiarazione entro luglio? Al momento non si capisce per quale motivo  è stata prevista una scadenza “secca” e senza appello.

Senza parlare degli innumerevoli dubbi irrisolti ad oggi, iniziando da tutti quei lavoratori che essendo stati assunti dopo il primo quadrimestre o quelli il cui rapporto di lavoro è cessato nei primi mesi dell’anno,  potrebbero ritrovarsi senza aver goduto dell’esonero dello 0,80% che risulta essere ad oggi una delle condizioni indispensabili per ricevere il bonus, o ancora cosa accadrà per quei lavoratori che cesseranno il rapporto di lavoro al 30 giugno e dunque non avranno la busta paga di luglio? Datori di lavoro, lavoratori e professionisti sono nel caos più completo!

I dubbi irrisolti sono innumerevoli, chiediamo all’INPS di concerto con il Ministero del Lavoro, di intervenire immediatamente con una (solo una!) circolare esplicativa che illustri le modalità operative per l’erogazione del bonus 200 euro dando anche la possibilità di erogarlo in più mesi, magari entro il 31 dicembre 2022. 

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