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Banche: Unimpresa, prestiti ad aziende crollati di 12 mld in un anno

Tabella credito 11 aprile 2017

Prestiti ad aziende crollati di 12 miliardi di euro negli ultimi 12 mesi. Non si ferma la stretta delle banche: da febbraio 2016 a febbraio 2017, i finanziamenti alle imprese sono passati da 791 miliardi a 779 miliardi (-1,52%), mentre quelli alle famiglie, spinti dal credito al consumo e dai mutui, sono saliti di oltre 8 miliardi (+1,35%). Continuano a salire le rate dei finanziamenti non rimborsate: le sofferenze lorde sono cresciute di 7 miliardi arrivando a 203 miliardi (+3,60%), mentre quelle nette sono scese a 77 miliardi in diminuzione di 5,5 miliardi (-6,74%). Questi i risultati principali di una analisi flash del Centro studi di Unimpresa, che ha rielaborato i dati della Banca d’Italia diffusi oggi, secondo la quale il totale dei prestiti al settore privato è passato dai 1.409 miliardi di febbraio 2016 ai 1.405 miliardi di febbraio 2017, con un calo complessivo di quasi 4 miliardi (-0,26%).

Secondo l’associazione, sono calati i prestiti alle imprese con scadenza fino a 1 anno (breve periodo) di 12,5 miliardi (-4,49%) e sono calati anche quelli oltre 5 anni (lunga durata) di 8,9 miliardi (-2,48%); in aumento, invece, i finanziamenti con scadenza fino a 5 anni (medio periodo) di 9,4 miliardi (+6,32%). In totale il credito alle imprese è passato da 791 miliardi a 779 miliardi, in discesa di 12 miliardi (-1,52%). In ripresa, invece, i finanziamenti alle famiglie, spinti dal credito al consumo salito di 6,9 miliardi (+8,56%) e dai mutui aumentati di 5,5 miliardi (+1,34%); in controtendenza, i prestiti personali calati di 4,2 miliardi (-3,47%). In totale i prestiti alle famiglie sono saliti di 8,3 miliardi (+1,35%) passando da 617 miliardi a 625 miliardi.

Le sofferenze lorde sono salite a 203 miliardi, in crescita di 7 miliardi (+3,60%); le sofferenze nette sono calate invece a 77 miliardi in discesa di di 5,5 miliardi (-6,74%). Il rapporto tra sofferenze lorde e prestiti totali ai privati è passato dal 13,91% al 14,45%; il rapporto tra sofferenze nette e prestiti totali ai privati è passato dal 5,86% al 5,48%.

“Lo Stato salva le banche, con un fondo da 20 miliardi che potrebbe non bastare, ma non ci sono certezze sulla riapertura dei rubinetti dei finanziamenti: chi ci assicura che ripartiranno?” commenta il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci.

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