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Australia e Pentagono avanti con gli F35

La premier australiana Julia Gillard ha confermato oggi che l’Australia procederà con l’acquisto dei primi due F35 che sono stati già pagati, nonostante lo stop ai voli di prova deciso a scopo precauzionale dal Pentagono dopo la scoperta di una crepa nella lama di una turbina. La premier ha aggiunto che il governo non permetterà che si crei una lacuna nelle capacità di guerra aerea della nazione. «Continueremo a monitorare la situazione e a discutere questioni che sono emerse e che debbono essere affrontate nella performance dei cacciabombardieri Jsf», ha aggiunto. Il programma Joint Strike Fighter (Jsf) dell’Aeronautica militare australiana, prevede l’acquisto dagli Usa di fino a 100 cacciabombardieri F35. L’Australia si era impegnata nel 2002 al prezzo di 40 milioni di dollari per aereo, un prezzo che da allora è più che triplicato. Lo stop ai voli di prova è il più recente nella serie di incidenti di percorso per l’aereo, in produzione alla Lockeed Martin con la partecipazione di otto Paesi tra cui l’Italia. Il direttore del programma F-35 del Pentagono, Tenente generale Christopher Bogdan, ha detto comunque che la nuova generazione di jet da combattimento degli Stati Uniti potrebbe essere di nuovo in aria tra una quindicina di giorni dopo che una fessura del motore durante i voli di
prova, li ha messi a terra. Il Pentagono prevede di acquistare 2.443 velivoli F-35 per le Forze armate  degli Stati Uniti.
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