di Paolo Longobardi, Presidente onorario Unimpresa
L’elezione di Papa Leone XIV, come ho ricordato sabato in una dichiarazione pubblica, rappresenta un faro di speranza e una chiamata all’azione per le imprese, le istituzioni e la società civile. La sua visione, radicata in tre pilastri fondamentali – l’impegno per la giustizia sociale nell’era dell’intelligenza artificiale, la sua unicità come primo papa nordamericano e agostiniano, e la promozione di una comunicazione pacifica e responsabile – offre una bussola per orientare il mondo del lavoro e dell’economia verso un futuro più equo e solidale. Riconosco, in questi principi, una straordinaria opportunità per ripensare il ruolo dell’impresa nella società, in linea con i valori di dignità, giustizia e dialogo.
1. Giustizia sociale nell’era dell’intelligenza artificiale: un nuovo patto per il lavoro
Papa Leone XIV ha posto al centro del suo pontificato un tema cruciale: l’applicazione della dottrina sociale della Chiesa alle sfide dell’intelligenza artificiale e della rivoluzione digitale. Richiamandosi all’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII, il nuovo pontefice ha sottolineato come il progresso tecnologico, pur offrendo opportunità straordinarie, rischi di ampliare le disuguaglianze se non guidato da principi etici. L’intelligenza artificiale sta ridefinendo il mondo del lavoro, automatizzando processi e creando nuove professioni, ma pone anche interrogativi profondi sulla dignità del lavoratore e sull’equità nella distribuzione dei benefici.
Per Unimpresa, questo invito rappresenta una sfida e un’opportunità. Le piccole e medie imprese, colonna portante dell’economia italiana, sono chiamate a essere protagoniste di un’innovazione responsabile. Ciò significa investire in tecnologie che non sostituiscano l’uomo, ma ne valorizzino le competenze, promuovendo la formazione continua e l’inclusione. Occorre lavorare per sensibilizzare gli imprenditori sull’importanza di adottare modelli che integrino l’intelligenza artificiale in modo etico, garantendo che i lavoratori non siano ridotti a meri strumenti, ma restino al centro del processo produttivo.
Il richiamo di Papa Leone XIV ci spinge a immaginare un nuovo patto sociale tra imprese, lavoratori e istituzioni, in cui la tecnologia sia al servizio della persona e non viceversa. Potrebbero essere utili tavoli di confronto con sindacati, università e policymaker per sviluppare linee guida che aiutino le pmi a navigare questa transizione, salvaguardando i diritti dei lavoratori e favorendo un’economia più inclusiva.
2. Primo papa nordamericano e agostiniano: una leadership globale e inclusiva
L’elezione di Robert Francis Prevost come Papa Leone XIV segna una svolta storica: è il primo pontefice nordamericano e il primo appartenente all’Ordine di Sant’Agostino. La sua doppia cittadinanza, statunitense e peruviana, e la sua esperienza missionaria in Perù gli conferiscono una sensibilità unica, capace di abbracciare le prospettive del Nord e del Sud del mondo. Questo profilo globale, unito alla spiritualità agostiniana che enfatizza la comunità, l’interiorità e il servizio, lo rende una figura capace di parlare a un’umanità frammentata, promuovendo unità e dialogo.
Per le imprese italiane, questo pilastro rappresenta un invito a guardare oltre i confini nazionali, abbracciando una visione globale senza perdere di vista le radici locali. Le pmi, radicate nei territori, possono trarre ispirazione dalla capacità di Papa Leone XIV di coniugare identità diverse. In un mercato sempre più interconnesso, le imprese devono essere capaci di competere a livello internazionale, ma mantenendo un forte legame con i valori della comunità e della sostenibilità.
Vedo, in questa leadership, un modello per le aziende che vogliono crescere in modo responsabile. La spiritualità agostiniana, con il suo focus sulla ricerca della verità e sul bene comune, ci ricorda che il profitto non può essere l’unico obiettivo dell’impresa. Per questo, servono programmi di formazione per chi fa impresa, incentrati su leadership etica e responsabilità sociale, ispirati proprio alla capacità di Leone XIV di costruire ponti tra culture e prospettive diverse.
3. Comunicazione pacifica e responsabile: un nuovo linguaggio per l’economia
Il terzo pilastro del pontificato di Papa Leone XIV è la promozione di una comunicazione pacifica e responsabile. In un mondo in cui la polarizzazione e le “guerre delle parole” dominano il dibattito pubblico, il pontefice ha invitato i media e la società civile a essere “operatori di pace”, rifiutando la retorica divisiva e cercando la verità con amore. La sua apertura alle piattaforme digitali, testimoniata dal suo profilo personale su X (ex Twitter) prima dell’elezione, lo rende un pioniere nell’uso della comunicazione moderna per diffondere messaggi di speranza e unità.
Per il mondo imprenditoriale, questo principio è una chiamata a ripensare il modo in cui le aziende si relazionano con i propri stakeholder. La comunicazione d’impresa non può limitarsi a promuovere prodotti o servizi; deve diventare uno strumento per costruire fiducia, trasparenza e dialogo. Le pmi italiane, spesso a conduzione familiare, hanno un vantaggio naturale in questo senso: la loro vicinanza ai clienti e ai territori le rende autentiche e credibili. Tuttavia, in un contesto digitale in rapida evoluzione, è fondamentale che adottino strumenti e linguaggi moderni per comunicare i propri valori.
Occorre investire in iniziative per aiutare le imprese a sviluppare strategie di comunicazione responsabile, che valorizzino l’impatto sociale e ambientale delle loro attività. Inoltre, stiamo promuovendo campagne per contrastare la disinformazione economica, che spesso penalizza le piccole imprese a favore di narrazioni sensazionalistiche. L’esempio di Papa Leone XIV ci spinge a costruire una narrazione positiva dell’impresa, che metta al centro la persona e il bene comune.
Una visione per il futuro
I tre pilastri di Papa Leone XIV – giustizia sociale nell’era dell’intelligenza artificiale, leadership globale e agostiniana, comunicazione pacifica e responsabile – non sono solo principi spirituali, ma una roadmap per affrontare le sfide del nostro tempo. A mio giudizio sono un invito a ripensare il ruolo delle piccole e medie imprese in un mondo in rapido cambiamento. Le pmi italiane, con la loro capacità di innovare, creare occupazione e rafforzare le comunità, possono essere protagoniste di questa trasformazione, contribuendo a costruire un’economia più umana e sostenibile.
Sono convinto che il messaggio di Papa Leone XIV possa ispirare una nuova generazione di imprenditori, capaci di coniugare profitto e missione, innovazione e tradizione, competizione e solidarietà. Bisogna raccogliere questa sfida e lavorare insieme per un futuro in cui l’impresa sia davvero al servizio della persona e del bene comune.
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