di Paolo Longobardi, Presidente onorario Unimpresa
Con profonda emozione e grande speranza, ieri abbiamo accolto l’elezione al soglio pontificio di Papa Leone XIV, nome scelto da Robert Francis Prevost, segno evidente di una precisa ispirazione spirituale e dottrinale. Un nome che evoca immediatamente la figura di Leone XIII, il grande Papa dell’Ottocento che, con l’enciclica Rerum Novarum del 1891, diede vita a quella che oggi chiamiamo dottrina sociale della Chiesa. La scelta di questo nome non può e non deve passare inosservata, soprattutto per chi, come noi di Unimpresa, affonda le proprie radici culturali, etiche e ideali proprio in quella visione. La Rerum Novarum fu un documento rivoluzionario per l’epoca: per la prima volta, la Chiesa prendeva posizione sul lavoro, sui diritti dei lavoratori, sulla giustizia nella distribuzione della ricchezza, sull’equilibrio tra capitale e lavoro. Si riconosceva dignità all’impresa, ma si fissavano anche i paletti per uno sviluppo che non fosse mai disumano, ingiusto o egoista. Fu da quella visione che nacquero nei decenni successivi molte delle moderne organizzazioni sociali, sindacali, cooperative e imprenditoriali ispirate al bene comune.
Unimpresa, nel suo piccolo, è figlia di quella visione. È erede di un’idea alta e profonda del lavoro: non semplice strumento economico, ma via di realizzazione personale e di costruzione della società. Oggi il mondo ha bisogno di un nuovo Leone. E Leone XIV si presenta a noi con questo messaggio potente: ripartiamo dalla giustizia sociale, dalla dignità del lavoro, dalla centralità della persona nell’economia globale. Le sfide che ci attendono sono immense: disuguaglianze crescenti, tecnologie che disumanizzano il lavoro, crisi ambientali ed etiche, derive speculative che trasformano la ricchezza in privilegio.
Il nuovo Papa è uomo del dialogo, delle periferie, della vicinanza concreta ai bisogni dell’umanità. Siamo certi che saprà parlare anche a noi imprenditori, a noi che ogni giorno ci confrontiamo con il mercato, ma non vogliamo mai perdere di vista i valori. Siamo certi che Leone XIV, come il suo illustre predecessore, saprà indicare una terza via tra un capitalismo selvaggio e un egualitarismo sterile: quella della responsabilità, della solidarietà, della libertà dentro i confini dell’etica.
La Rerum Novarum ci ha insegnato che l’impresa non è solo un’attività economica, ma una vocazione a costruire relazioni, a generare opportunità e a promuovere la dignità di ogni persona. I principi di solidarietà, sussidiarietà e centralità dell’uomo, che Leone XIII ha così chiaramente delineato, sono il cuore della nostra missione. Essi ci guidano nel promuovere un’economia che non lasci indietro nessuno, che valorizzi il lavoro umano e che si faccia carico delle fragilità del nostro tempo, come la precarietà lavorativa, le disuguaglianze crescenti e la crisi ecologica.
In questo momento storico, l’elezione di Papa Leone XIV rappresenta un segno di speranza e una chiamata all’azione. Le prime parole del nuovo Pontefice, “La pace sia con tutti voi”, pronunciate dalla Loggia delle Benedizioni, e il suo richiamo alla Rerum Novarum come “una luce profetica per i nostri tempi”, ci invitano a riflettere sul ruolo che ciascuno di noi può svolgere per costruire un mondo più giusto. La scelta del nome Leone XIV, come molti osservatori hanno notato, sembra indicare un pontificato attento alle fragilità sociali, desideroso di dialogare con l’economia e la politica senza rinunciare all’identità cristiana. Questo è un invito per Unimpresa a rinnovare il nostro impegno, ispirati dall’eredità di Leone XIII e dalla visione di Papa Francesco, che ha saputo tradurre la Dottrina Sociale in un linguaggio universale, chiamandoci a essere “costruttori di ponti” e custodi del creato.
La nostra associazione – nata per difendere, promuovere e dare voce alle piccole e medie imprese italiane – si riconosce nella visione di una Chiesa che sa parlare ai lavoratori e agli imprenditori, ai deboli e ai forti, ai giovani e agli anziani, senza mai rinunciare alla verità. Siamo pronti, con umiltà e determinazione, a raccogliere il messaggio di Leone XIV. Perché oggi, più che mai, abbiamo bisogno di un nuovo umanesimo del lavoro, che rimetta al centro l’uomo e il suo destino. E abbiamo bisogno di una voce autorevole, capace di parlare al mondo con la forza della fede e la concretezza della realtà.
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