Di Paolo Longobardi, Presidente Onorario di Unimpresa
Castellammare di Stabia, 24 dicembre 2020. Questo Natale è arrivato dopo mesi difficili per tutti e abbiamo a lungo sperato di poter trascorrere le festività con tranquillità. Purtroppo, non sarà così. In questi ultimi giorni ho passeggiato più del solito per le strade. Lo faccio da sempre, perché ritengo il marciapiede il luogo che mi consente di respirare, assieme alle persone che incrocio, qual è la condizione economica e sociale del nostro Paese. Ed è proprio durante le passeggiate di questi ultimi giorni che ho riscontrato i disastri cagionati dalla pandemia, soprattutto sul versante economico.
Non ci giro intorno: sono aumentate esponenzialmente le situazioni difficili, la povertà dilaga e sempre più famiglie non sono in grado nemmeno di provvedere alla spesa alimentare. Il fenomeno, purtroppo, esiste da tempo, ma nel corso del 2020 si è esteso a dismisura. I ristori del governo sono insufficienti e lo diciamo ormai da mesi. Non solo. Alla scarsità dei fondi messi a disposizione dal governo, si aggiunge un altro aspetto. Esiste – e non lo scopriamo oggi – una vastissima area di lavoro sommerso che, proprio a motivo della sua irregolarità di fondo – non viene intercettata dagli aiuti pubblici, pur pagando un prezzo altrettanto alto se non più grave, rispetto alle categorie “in regola”. Mi riferisco, in particolare, a chi vive alla giornata e, oggi, fa fatica a mettere insieme pochi euro per comprare cibo per sé e per la sua famiglia.
Un fatto ancor più drammatico e triste allo stesso tempo, ora che cominciano queste feste natalizie sui generis. Mi rivolgo, pertanto, a tutti gli associati di Unimpresa, ai rappresentanti delle Federazioni di categoria e ai responsabili territoriali, affinché si facciano carico di una situazione di incredibile disagio sociale. Si possono fare spese benefiche, nei supermercati, oppure portare cibo direttamente nelle parrocchie e nelle chiese di quartiere. Servono beni di prima necessità, dalla pasta alla farina, dal pane ai biscotti, dallo zucchero all’olio.
Chi ha di più deve dare a chi ha meno. Oggi più che mai la solidarietà non deve mancare e viene prima di tutto. Guai a tirarsi indietro. Sperando di potervi incontrare al più presto con ritrovata serenità, vi auguro con tutto il cuore buon Natale
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