La crisi non è completamente alle spalle e i dati sull’industria di oggi sono solo l’ennesima conferma di una situazione, per l’economia italiana, di sostanziale incertezza a cui assistiamo da oltre un anno.
E’ una situazione, infatti, che non si scopre oggi, ma che viene da una fase nella quale, seppur la fase peggiore della bufera internazionale e della recessione è alle spalle, l’onda lunga della crisi fa ancora sentire i suoi effetti, specie nel nostro Paese. Del resto, anche se si è chiuso con il prodotto interno lordo in terreno positivo dopo diversi anni, il 2015 è stato un anno caratterizzato da una costante alternanza di statistiche, dall’occupazione alla produzione industriale, dai prezzi ai consumi: a un mese col segno “più” ne è spesso seguito uno col segno “meno”. E anche il 2016 sembra avviato in un sentiero analogo.
Così il Centro studi di Unimpresa, commenta i dati diffusi oggi dall’Istat secondo cui il fatturato dell’industria segna a marzo il peggiore calo tendenziale a partire da agosto 2013, con una riduzione del 3,6% rispetto all’anno precedente nei dati corretti per gli effetti di calendario (-3,7% i dati grezzi).
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