“Timidi segnali positivi per l’economia del Paese si intravedono, ma la ripresa, come temevamo, fatica a irrobustirsi perché soprattutto le imprese restano penalizzate e non hanno fiducia nel futuro. Non si fanno investimenti, non si scommette su nuove produzioni, si tengono i remi in barca in attesa di nuove turbolenze”. Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, commentando l’analisi Istat secondo cui l’indicatore anticipatore dell’economia rimane positivo a novembre, sebbene con una intensità più contenuta rispetto ai mesi precedenti. Secondo il presidente di Unimpresa “alla lunga stiamo pagando il conto di anni di recessioni e di misure varate dai governi che si sono succeduti a partire dal 2011: una lunghissima serie di interventi che hanno massacrato sia le aziende sia le famiglie, con una crescita esponenziale della pressione fiscale, a tutti i livelli, che non solo si è rivelata insostenibile per i contribuenti, ma si è pure trasformata in un autogol per le prospettive di crescita”.
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