PER ITALIA LA RELAZIONE CON GLI STATI UNITI È UN ANCORAGGIO FONDAMENTALE

“I due incontri di questi giorni – la missione del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Washington per incontrare Donald Trump, e la visita del vicepresidente JD Vance a Roma – rappresentano molto più semplici momenti di protocollo istituzionale. Sono segnali chiari della volontà di rafforzare un rapporto strategico tra Italia e Stati Uniti, che affonda le radici nella storia, ma che oggi si misura soprattutto sulla capacità di generare crescita economica, occupazione e investimenti. In un contesto globale segnato da incertezze geopolitiche e spinte protezionistiche, la relazione transatlantica è per il nostro Paese un ancoraggio fondamentale. Gli Stati Uniti sono il nostro primo partner commerciale fuori dall’Unione Europea, con un interscambio che ha superato i 70 miliardi di euro e un saldo positivo per l’Italia di oltre 40 miliardi Numeri che si traducono in opportunità per migliaia di imprese, in larga parte piccole e medie, che esportano eccellenze e creano valore”. Lo dichiara il presidente onorario di Unimpresa, Paolo Longobardi.

“È essenziale che il negoziato sui dazi venga affrontato con responsabilità e visione: una guerra commerciale danneggerebbe entrambi i Paesi, frenando investimenti e penalizzando le realtà produttive più fragili. Bene ha fatto la Premier Meloni a richiamare la necessità di un punto di equilibrio ea proporre un approccio pragmatico e costruttivo. Allo stesso modo, la presenza di Vance in Italia testimonia una disponibilità al confronto che deve ora tradursi in impegni concreti: meno barriere, più certezze per chi fa impresa e lavora tra le due sponde dell’Atlantico. Le PMI italiane, che rappresentano il 95% del nostro tessuto produttivo, sono le prime beneficiarie – ma anche le più esposte – in questo scenario. Hanno bisogno di regole stabili, accesso facilitato ai mercati e strumenti adeguati per affrontare la competizione globale. Il futuro delle nostre relazioni internazionali passa anche da qui: dalla capacità di trasformare i grandi incontri diplomatici in occasioni di sviluppo concreto per il Paese” aggiunge il presidente onorario di Unimpres