Il consiglio della Bce è divisi in due, Nord e Sud, sui nuovi acquisti di bond, ma lo scontro non vede contrapposti il presidente della Bce, Mario Draghi, e il numero uno della Bundesbank, Jens Weidmann. Lo afferma l’edizione tedesca del ‘Financial Times’, che afferma che la lotta decisiva si gioca piuttosto tra Klaas Knot, alla guida della Banca centrale olandese, e il suo omologo presso la Banca centrale di Spagna, Luis Maria Linde. Il quotidiano aggiunge che il gruppo capitanato da Linde, sostenuto dai Governi di Madrid e Roma e anche di Parigi, vuole effettuare acquisti di bond «rapidamente e senza grandi condizioni». Tale iniziativa è invece considerata con scetticismo dall’olandese Knot, sostenuto da Erkki Liikanen (Banca centrale finlandese), Luc Coene (Banca centrale del Belgio) e Joerg Asmussen, membro del consiglio, mentre appaiono distanti le posizioni con Weidmann. Draghi, aggiunge il giornale, occupa una posizione di mezzo come ‘primus inter pares’. Vuole mantenere a tutti i costi Eurolandia, ma considera un limite che interventi sul mercato a sostegno della politica monetaria possano diventare un finanziamento di Stato sistematico.
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